
04 Giu PAGLIACCIO COME INSULTO
La parola pagliaccio è un insulto, perché?
Ma quante volte sentiamo insultare qualcuno dicendo: “sei un pagliaccio”? Forse perché il pagliaccio non avendo i canoni di intelligenza e perfezione imposti dalla società, diventa un insulto verso una persona che non si adegua.
Ma per arrivare a comprendere come la parola clown o pagliaccio sia diventata un’offesa dobbiamo partire dal suo significato. Dal dizionario clown vuol dire: pagliaccio di circo equestre oppure persona che si comporta in modo ridicolo e chiassoso, e sulla quale non si può fare affidamento.
Origine delle parole clown e pagliaccio.
I due termini clown e pagliaccio si sono diffusi nelle rispettive lingue nel medesimo secolo. Mentre “pagliaccio” ha indicato da subito il tipo comico da palcoscenico, in inglese il primissimo significato di clown è quello di contadino rozzo, rustico.
Anche il nostro pagliaccio ci riporta ad uno scenario di tipo contadino: alle basi c’è infatti la paglia, per il fatto che gli attori comici vestivano anticamente abiti fatti con una tela grezza simile a quella del rivestimento dei pagliericci, forse anche per riprendere lo stereotipo del campagnolo un po’ ignorante e un po’ stolto.
Qualsiasi parola potrebbe diventare un’offesa, basta oltrepassare una linea invisibile creata da tabù sociali che se violati innescano il meccanismo della derisione e dell’insulto.
Per esempio il pagliaccio o il clown visto che non rispecchiano i canoni di intelligenza e perfezione imposta dalla società allora assumono la forma dell’insulto e hanno lo scopo di degradare la persona o quello che sta facendo. L’effetto è sempre quello di “scaricare” una parte della propria rabbia
Ma allora perché clown è un insulto?
Indubbiamente ci sono grandi differenze tra comico , intrattenitore e pagliaccio , clown ,ma sono tutti acuminati da un effetto: fanno ridere. È come dire ad una persona in maniera dispregiativa che fa ridere, sopratutto quando ricopre un potere. Sembra che far ridere sia il contrario di essere corretto, come se bastasse essere seri davanti agli altri per essere affidabili!
Far ridere è una delle arti più difficili e preziose, grazie a questa arte l’Italia ha conquistato un Nobel (con il Giullare Dario Fo) un Oscar con un clown (Benigni)
Insomma la parola clown e la parola pagliaccio sono più di un modo per offendere una persona poco seria e rozza, ignorante o sciocca.
Il clown è una persona con un’affinità intellettiva superiore, sa ridere di se stesso, non ha paura dei confronti perché non è mai in sfida, sa perdere perché tutto è un gioco, come il gioco della vita, dove non vince il più forte, ma chi vive meglio con se stesso e non ha paura di rimanere solo.
Il clown e il pagliaccio sono una forza della natura, perché sanno bene che la loro natura è solo sfidare con il sorriso chi ancora oggi in maniera superficiale, non ha ancora capito che i veri supereroi non vincono, ma lasciano un segno nella loro esistenza.
Conclusione
Abbiamo visto che il clown è molto di più di quello che spesso viene indicato, non è una persona inaffidabile e superficiale come descritto nei libri e nei dizionari!
L’intento è quello di ridare giusto valore alla figura del clown, per questo Theatre Degart organizza corsi e webinar sul mondo del clown e della comicità, con esempi di clown del passato e con strumenti e tecniche da poter usare e mettere subito in pratica.
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